by Marta Zannoner | dic 11, 2014 | Cultura e musica, Magazine |
I Fab Four sono ritornati in vita, bè, almeno il 50% di loro,e hanno emozionato il pubblico del Rossetti come solo la musica dei Beatles sa fare. Ha debuttato mercoledì 10 al Politeama Let it be – a celebration of the music of the Beatles, nel quale quattro ottimi musicisti, ed imitatori eccelsi del quartetto di Liverpool, hanno ripercorso i grandi successi musicali del gruppo più famoso della storia della musica. Uno spettacolo vestito da concerto vero e proprio, curato sin nei minimi dettagli. Il tutto intervallato da brevi interruzioni per permettere il cambio della scenografia, in cui una voce fuori campo e immagini di repertorio ripercorrevano la carriera degli unici ed inimitabili Beatles, con anche qualche spot pubblicitario direttamente dagli anni ’60. I costumi e le scene hanno dato l’illusione di essere ad un vero concerto, partendo dalle prime esibizioni al Cavern, passando per lo spettacolo per la regina Elisabetta, durante il quale il buon John Lennon non è riuscito a trattenersi e ha proclamato sul palco una delle sue più celebri battute:“Durante la prossima canzone, voi seduti nei posti più economici battete le mani, per gli altri è sufficiente far tintinnare i gioielli”. Provocatorio come sempre. Il viaggio continua in America, dove nasce la famigerata Beatlemania. Tutti volevano un pezzo dei Beatles, soprattutto la schiera di fan urlanti ed innamorate dei loro idoli con il frangione. Frangione che, per quanto caratteristico, non è durato troppo all’interno del gruppo. Abbandonati gli stivaletti e i completini neri, ecco arrivare le divise di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, e la psichedelia del Magical Mystery Tour. Ritornando ai dettagli estremamente curati, quando è giunto il momento di Abbey Road, se andrete a vedere lo spettacolo, potrete notare che Paul McCartney, interpretato dall’unico italiano Emanuele Angeletti, sarà scalzo, proprio come appare sulla cover di uno degli album più iconici di sempre. Il pubblico, di tutte le età, era in visibilio e l’emozione era alle stelle, soprattutto nel momento in cui sono arrivate Let it be ed Hey Jude. Si è potuto proprio assaporare un po’ di quella magia beatlesiana che hanno provato quei fortunati che sono andati ai loro veri concerti.
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